PARTECIPAZIONE & CONTINUITA’ TERRITORIALE

Via Scoop.itGazzetta Elbana

Folta presenza dei Comitati Elbani quest’oggi al tavolo dell’Osservatorio sulla Continuità Territoriale. Alla fine dell’incontro due delegati dei C.E.R. hanno avvicinato il Presidente dell’Osservatorio Dott. Piero Nocchi per fare espressa richiesta di ufficiale riconoscimento e possibilità di partecipazione ed intervento al tavolo in questione. Molto ben disposto già dalle prime battute dell’incontro odierno alla presenza dei cittadini, l’Assessore ha dapprima sollevato alcune perplessità sull’istituzionalità dei comitati, in quanto – ha ricordato – le varie associazioni di categoria sono state tutte invitate, e capirete che se tutti i cittadini avessero diritto d’intervento sarebbe il caos… Al ché l’Avvocato dei Comitati ha fatto presente al Nocchi l’esistenza di una famigerata e poco amata legge regionale.

La legge regionale sulla partecipazione (LR 69/2007), che rappresenta un esempio assai rilevante ed innovativo nel panorama legislativo non solo nazionale, in quanto traduce in norma il principio indicato nell’art.1 comma 1 della legge medesima secondo cui “la partecipazione alla elaborazione e alla formazione delle politiche regionali e locali è un diritto: la presente legge promuove forme e strumenti di partecipazione democratica che rendano effettivo questo diritto”.

L’Assessore apparso alquanto stupito ha pero mantenuto la cordialità accompagnando i delegati dei Comitati dalla sua segretaria per raccogliere i loro recapiti e avviare la procedura per verificare se esiste la possibilità di suddetta partecipazione.

Per quanto riguarda la legge, c’è da ricordare che i Comitati si sono già rivolti direttamente al Governatore Rossi esigendo di essere ammessi al tavolo della Conferenza Aziendale Sanitaria.

Essi non vogliono l’impossibile ma ciò che spetta loro di diritto. Infatti, attribuire ai percorsi partecipativi, alla vitalità e al protagonismo della società toscana, dei suoi tanti comitati la responsabilità del fermo delle tante opere infrastrutturali, elencate nel rapporto 2011 di Nimby Forum è un’operazione non accettabile. Non si può mettere sullo stesso piano l’opposizione, che per molte di queste opere c’è, con le responsabilità della loro paralisi.

E’ piuttosto nei tentativi illusori di forzare i regolamenti, bypassare le valutazioni ambientali, forzare i vincoli sulle aree e ancora evitare le varianti, aggiungere i carichi urbanistici, che vanno individuate quelle pratiche che per far veloce fan rimanere fermi per anni! Ma per carità non aiuterà ad andare più veloci nascondere le responsabilità. Al contrario la partecipazione, se può essere più lenta nella fase di formazione della decisione permette dopo di recuperare il ritardo ed andare speditamente, proprio perché l’opera è condivisa.

Al di là dell’efficacia, rimane comunque il fatto che la partecipazione in Toscana è un diritto – o almeno – dovrebbe esserlo.

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