Via Scoop.it – Gazzetta Elbana
PROPOSTA ALTERNATIVA AL COMUNE UNICO
Presto verrà presentata in Regione una proposta di legge alternativa a quella del Comune Unico. I tempi sono forzatamente più lunghi in quanto i promotori vogliono prima verificare l’incostituzionalità dell’attuale LR51 del 10/2010 sull’iniziativa popolare. Per cambiare i confini delle autonomie locali è infatti previsto dalla Carta Europea che siano le popolazioni a decidere.
Verrà prima risolto questo gravoso problema, dopodiché si faranno altre proposte per rispondere ai dettàmi delle manovre finanziarie del 2011 che impongono la gestione associata ai comuni sotto i 5000 abitanti.
Una di queste proposte, che nascerà davvero dai cittadini elbani sarà quella di accorpare gli attuali 8 comuni in 3 comuni: est, ovest e Città.
La conditio sine qua non rimane però che sia una maggioranza QUALIFICATA a decidere, e cioè che il 66% degli aventi diritto al voto si esprimano con un SI alla fusione dei loro comuni. Questo significherebbe scongiurare scontri civili ed esercitare la piena democrazia in una decisione così importante come quella della rinunzia alla propria autonomia locale.
La legge regionale attuale firmata Enrico Rossi però è molto più sbrigativa e impopolare, bastano infatti 5000 firme raccolte anche altrove per decidere in via definitiva dei futuri confini di autonomie locali che non hanno voce in capitolo, in quanto il referendum al quale verranno sottoposte le loro popolazioni, non solo non prevede una maggioranza QUALIFICATA, ma neanche un quorum. E non solo non prevede un quorum, ma neanche la validità PROPOSITIVA, CONFORMATIVA, DELIBERATIVA o LEGISLATIVA. In quanto si tratta di un referendum CONSULTIVO, ovvero un semplice SONDAGGIO D’OPINIONE senza valore legale.
Il lavoro fin qui è stato duro: dimostrare che la Legge Regionale è sbagliata, dimostrare che la Legge AD ILVAM è priva di un progetto concreto di comune unico ed insiste sulla plenipotenziarietà di un Commissario EX MACHINA, dimostrare che i giusti confini delle autonomie locali non sono quelli previsti, ma che realtà diverse necessitano di essere amministrate diversamente e quindi con un numero di comuni maggiore di 1.
La pazienza e la dedizione che abbaimo messo nel nostro lavoro fin qui non scemeranno ora che la Regione si appresta a validare le firme per il Comune Unico, ma anzi ora che il gioco si fa duro dobbiamo davvero mettercela tutta.
Questo è un appello a tutta la popolazione elbana, che voglia avere l’ULTIMA PAROLA SUL PROPRIO DESTINO.
VOGLIAMO DECIDERE NOI E LASCIAMO CHE DECIDANO A FIRENZE?
VOGLIAMO SCEGLIERE O SUBIRE ???