See on Scoop.it – Gazzetta Elbana
Firenze 6/13
Scrivere per ricominciare è stato il pay off degli incontri di Firenze con hashtag #repidee13 appena concluso.
Oltre agli interventi di esponenti di spicco della cultura "politica" italiana, quali Petrini, Baricco o Saviano, sono intervenuti anche uomini politici in carne ed ossa. Su tutti, senz’altro, da ricordare l’intervento del Presidente del Consiglio Enrico Lètta – scritto con l’accento per evitare che qualche lettore sprovveduto cada nella tentazione di leggerlo con l’inaudibile "e chiusa" tipica dell’ambiente giornalistico RAI.
Perché ho aggiunto una parentesi polemica al titolo qui sopra?
Perché checché se ne dica, le parole di Lètta sono chiaramente di destra. Sia chiaro, non c’è niente di male ad essere di destra, a patto che non lo si sia spacciandosi per membri della sinistra. Ecco, il nostro amico pisano, ha tenuto a puntualizzare il suo essere di sinistra, e la differenza imprescindibile tra destra e sinistra. Anche ricordando come in passato lui (ex DC) e il Presidente della Regione Toscana Rossi (ex PCI) fossero stati su opposte sponde, e grazie a questo "miracolo" chiamato Partito Democratico, oggi, si trovino entrambi a lottare dalla stessa parte: Partigiani.
Ma parlando di leadership, il Premier ha raccontato un aneddoto legato al vecchio Presidente della Repubblica Ciampi, quando si doveva scegliere la sede del G8 a metà anni ’90. Lètta racconta di come, dopo aver convocato politici e tecnici tutti ed aver chiesto la loro opinione, il Presidente Carlo Azeglio dovette prendere atto che solo su una cosa erano tutti concordi: che assolutamente non doveva svolgersi a Napoli. Fu proprio per le stesse ragioni esposte da tutti che il Presidente decise in perfetta autonomia e contro ogni altrui parere di scegliere proprio Napoli.
Lètta ha riportato l’episodio come "dimostrazione scientifica" della bontà del cosiddetto leaderismo, sottolineando in maniera abbastanza goliardica che in certi casi bisogna saper tirar fuori le palle – parole sue.
Niente in contrario con l’idea in sé di hegeliana memoria. Ma in quanto all’idea in sé e per sé che dire? Non è forse un’ode all’autoritarismo di retaggio fascista? Se l’avesse detto Alfano avremmo registrato e conservato, ma detto da un sedicente "democratico" ci fa rabbrividire. Pensiamo infatti a tutti quei valori di secondo livello derivati piu’ o meno direttamente dal valore fondamentale del suo partito di appartenenza e del suo elettorato: Democrazia.
Che fine ha fatto la democrazia? Lètta ci sta invitando a considerare giusto e indiscutibile il miglior funzionamento dell’autoritarismo a scapito del rispetto democratico? Uno solo decide, anche contro tutti.
Niente in contrario col fatto che esistano delle idee di destra. La cosa però è degna di critiche anche dure se esce dalla bocca di uno di sinistra. Come in un classico del cinema nostrano verrebbe da parafrasare: Lètta, dì qualcosa di sinistra!
Scrivere per ricominciare, magari evitando di parlare – a vanvera.
Angelo Mazzei