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L’articolo 67 della Costituzione sull’assenza di vincolo di mandato, “pilastro delle democrazie parlamentari” secondo illustri costituzionalisti, è nel mirino del leader dei 5 Stelle .
SCRIVE REPUBBLICA 4 marzo:
L’articolo 67 della Costituzione sull’assenza di vincolo di mandato, "pilastro delle democrazie parlamentari" secondo illustri costituzionalisti, è nel mirino del leader dei 5 Stelle. Eppure, una volta, a Beppe Grillo quell’articolo piaceva, come ci segnala un lettore su Facebook. Era il dicembre 2005. Durante un’intervista a Radio24, l’allora senatore Udc Carlo Giovanardi affermò di non essere dipendente di nessuno se non dei suoi elettori. Beppe Grillo, il 29 dicembre di quell’anno scrisse un post sul suo blog (in foto) e ne chiese le dimissioni in quanto, secondo l’articolo 67 della Costituzione Italiana, "ogni membro del Parlamento rappresenta la Nazione", non soltanto la parte dei propri elettori.
RISPONDE GAZZETTA ELBANA:
Com’è possibile essere così incompetenti giornalisticamente da sparare delle cer-bottanate del genere? Infatti:
Nel 2005 Grillo "difendeva" l’art.67 là dove recita "RAPPRESENTA LA NAZIONE", per mostrare che i politici non rispettano la Costituzione.
Nel 2013 Grillo "attaccava" l’art.67 là dove recita "SENZA VINCOLO", perché ritiene che un parlamentare eletto per il suo programma non lo debba tradire liberamente.
Quindi, un conto era dire nel 2005 che "come recita l’art.67 OGNI MEMBRO DEL PARLAMENTO RAPPRESENTA LA NAZIONE", un altro è dire nel 2013 che il voltagabbana dei parlamentari avviene anche grazie a quello che è detto nell’art.67 "che il parlamentare esercita le sue funzioni SENZA VINCOLO DI MANDATO.
Carissimi illustri giornalisti di Repubblica con tanto di iscrizione all’Albo poi non lamentatevi se voi perdete Lettori e Grillo guadagna eLettori 🙂
Se volete fargli la guerra – come diceva un Grande – SAPEVATELA!
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