See on Scoop.it – Gazzetta Elbana
Urna di donna etrusca
Museo Archeologico di Perugia
Già altre volte in passato, anche su Facebook, ho ricordato le significative parole del "romano" sommo saggio Seneca. Disse che la differenza tra la civiltà etrusca e la romana stava in un punto fondamentale. A questo ho spesso aggiunto la questione "femminile". Infatti, mentre gli etruschi/e potevano scriversi con la barra, i romani erano profondamente maschilisti. Pensate che secoli avanti Cristo, mentre gli etruschi facevano feste con spezie e alcoolici e orge uomini e donne in onore di Fufluns dio della fertilità e del paradosso, a Roma un marito aveva il diritto di uccidere la moglie se tornando a casa la bocca le sapeva di vino. Pensate che a Roma per dire "Troia" a una donna dicevano "tusca". Ma queste sono le differenze che io ritengo importanti, non Seneca. Per configurare una differenza tra le culture pre romane e le successive. Il mondo cambiò e si andò verso il sapere metafisico, violento e fallo centrico carnivoro. Anche in Grecia tutto stava cambiando, da Pitagora per arrivare ad Aristotele si vedono traslate nell’ambito filosofico le enormi differenze di paradigma tra etruschi e romani. Gli appassionati di scienza e teoria della complessità forse saranno in grado di trovare il senso di quanto sostengo in queste parole del Grande Seneca:
"Fra gli Etruschi…e noi [Romani] c’è questa differenza: noi riteniamo che i fulmini scocchino quando c’è stato uno scontro di nuvole, essi credono invece che le nuvole si urtino per far scoccare i fulmini. Infatti, dal momento che attribuiscono ogni cosa alla divinità, essi sono convinti non già che le cose abbiano un significato in quanto avvengono, ma piuttosto che avvengono perché debbono avere un significato"
(Seneca, Nat. Quaest., 2, 32)
Angelo Mazzei
ulteriori informazioni sulla donna etrusca: