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Ieri l’ultimo consiglio direttivo dell’ente sotto la gestione di Angelo Banfi La nuova nomina da parte del ministro dovrà avvenire entro il 17 aprile
di Antonella Danesi
PORTOFERRAIO Ultimo consiglio direttivo del Parco con la presidenza di Angelo Banfi. Il mandato del presidente in carica dai primi giorni del 2012 è scaduto il 2 marzo scorso, ed ora è in regime di prorogatio per 45 giorni, come i membri del consiglio direttivo, nominati il 2 marzo del 2007 per cui il mandato scade il 16 aprile prossimo. E nel silenzio generale della Regione e del Ministero sulla nomina del nuovo presidente l’ipotesi che ad oggi sembra la più probabile è quella del commissariamento. Nell’ultima assemblea il presidente ha tenuto a precisare, risposta del Ministero alla mano, la legittimità del consiglio direttivo, delle sue assemblee e quindi di tutti gli atti approvati in questi tre mesi, dopo che qualche consigliere aveva sollevato problemi di legittimità relativamente al numero legale. proprio ieri il Ministero per l’Ambiente, con una nota scritta ha sgomberato il campo da ogni dubbio, enunciando che il consiglio direttivo è valido quando è nominato con la maggioranza dei suoi componenti , vale a dire i 7 attuali. Per la convocazione delle sedute è necessaria la maggioranza dei componenti incarica, cioè 4. Scaduto il mandato del successore di Mario Tozzi resta da risolvere la questione della nomina del presidente che dovrebbe prendere le redini dell’ente già dal 17 di aprile. Un’ipotesi che si fa sempre più lontana per virare verso il commissariamento, che fino ad oggi tutti speravano di evitare, alla luce anche dei fatti straordinari che hanno investito l’arcipelago negli ultimi mesi: dall’alluvione che ha colpito Campo, all’affondamento dei fusti tossici al largo di Gorgona, per arrivare al naufragio della Costa Concordia al Giglio. «Ringrazio i membri di questo consiglio – ha detto Banfi – con cui abbiamo evitato il commissariamento, gestendo l’ente in questi tre mesi di eventi eccezionali». Qualche tempo fa la Comunità del Parco aveva chiesto al ministero di partecipare all’individuazione del nuovo presidente, quantomeno nel decidere i criteri per la sua scelta. Ma risposte non sembra essercene state. «L’unico fatto che intendiamo rimarcare – continua Banfi – è che sarebbe opportuno che chi è chiamato alla guida del Parco vivesse sull’isola, o comunque sapesse che cosa vuol dire viverci e quali sono le problematiche da affrontare. In pratica che non arrivi la persona che si domanda solamente quando parte la nave e se il mare è calmo». A questo punto, visti i tempi stretti, l’Elba attende il commissario che potrebbe essere un funzionario del Ministero, o un politico locale, comunque di fiducia del ministro Corrado Clini. ©RIPRODUZIONE RISERVATA