Gli Straordinari Commissari dell’Isola del Tesoro

Via Scoop.itGazzetta Elbana

Pare che da un pezzo in qua’ la democrazia sia stata messa tra parentesi – a tutti i livelli. Questa “sospensione” dell’attualità democratica si è trasformata da strumento eccezionale a norma amministrativa. 

Pare che i popoli siano diventati assolutamente incapaci di scegliere che cosa sia meglio per loro, e che questo deficit abbia costretto i governatori a mettere in atto questa “epochè” dell’istituto democratico.

Per farlo – gli alti governanti – usano il metodo del commissariamento.

Si possono citare quali esempi, con riferimento all’ordinamento italiano, i commissari straordinari, ai quali il ministero o l’ente vigilante attribuisce in via straordinaria l’amministrazione di enti pubblici o privati in sostituzione degli organi ordinari, oppure il cosiddetto commissario prefettizio, al quale è affidata l’amministrazione straordinaria di un comune o di una provincia in caso di scioglimento del consiglio. Sempre nell’ordinamento italiano è detto commissario ad acta l’organo straordinario nominato dal giudice amministrativo o dalla stessa pubblica amministrazione per il compimento di un atto obbligatorio in caso di omissione o rifiuto da parte dell’organo ordinariamente competente.

Per quanto riguarda l’appetitoso circoscritto territorio insulare dell’Elba, si è provveduto dapprima a commissariare la fallimentare Unione dei Comuni; poi a commissariare la ricostruzione post-alluvione, quindi a mettere per iscritto in legge il venturo commissario di transizione al Comune Unico, ed oggi arriva la notizia che per ragioni occulte il Parco Nazionale non potrà avere un Presidente (che lo farebbe in forma gratuita per legge) ma dovrà avvalersi di un commissario (pagato fior di quattrini) con pieni poteri, naturalmente.

Forse è arrivato il momento per gli elbani di rendersi conto che il despotismo dei francesi di fine ‘700 non è più una remota pagina di storia ingiallita.

Quella prepotenza giacobina che portò gli elbani (solo popolo d’Italia) alla rivoluzione [ http://www.identitanazionale.it/inso_1005.php ] si ripresenta oggi col solito piglio di chi – assolutamente ignorante la realtà locale – preferisce l’imposizione al dialogo.

Certamente i tempi sono cambiati, gli elbani non sono più quel popolo fiero ed unito che seppe da solo sconfiggere il glorioso esercito francese, ma le circostanze di usurpamento dei diritti civili ed umani (vedi ospedale, continuità territoriale, democrazia) ci sono tutte.

L’economia dell’Isola sarà a breve nelle mani di 4 commissari, e comunque vadano le cose, anche se amministrassero a perfezione, questa, più che una sospensione temporanea sembra una vera e propria rapina della democrazia.

D’altronde, è logico, che se un popolo rifiuto il proprio diritto alla partecipazione democratica, ne venga privato.

Evviva i commissari! Dio salvi i commissari!

 

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