UNA CIVILTA’ SPAESATA – Il MoVimento tra allarmismo e speranza | Facebook

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Angelo Mazzei Di Poggio wrote a note titled UNA CIVILTA’ SPAESATA – Il MoVimento tra allarmismo e speranza. Read the full text here.

gazzetta‘s insight:

Quello che c’è di piu’ inquietante nel Movimento Cinque Stelle di Grillo per l’italiano medio è la paura del nuovo. Su tutto inquieta di piu’ l’immagine di una società "CC*⊃1;" dove nessuno pre-vale sull’altro ma uno vale l’altro.

Detta in questi termini può dare adito a molteplici scenari ermeneutici (interpretativi).

Da una parte ci sono gli speranzosi ( che si fidano di Grillo, Casaleggio e Associati ) che immaginano un mondo piu’ giusto dove ognuno ha gli stessi diritti di ciascun altro e nessuno deve rimanere indietro. Da un’altra parte ci sono gli allarmisti ( che non si fidano ) che prospettano una società di automi senza sguardo, omologati ad un unico pensiero, privi di autonomia e capacità di pensiero.

E’ impossibile dire oggi quale delle due opposte visioni sia quella giusta. E’ indiscutibile che soltanto il tempo potrà dare una parziale risposta a questo interrogativo.

 

Ma qualcosa – oggi – senza fare i Nostradami, si può ancora dire.

C’è un mondo occidentale che tramonta*⊃2; e un mondo occidentale che albeggia. L’incognita del nuovo giorno s’impone come un’immensa X sull’equazione del nostro futuro. Già prima del 26 febbraio – seppur in maniera meno prepotente che dopo – rimaneva comunque indecifrabile ogni possibile calcolo di quell’incognita. Il MoVimento 5Stelle ha semmai mostrato che X=Y era solo una delle possibilità. Ha fatto vedere agli italiani ( e poi forse anche all’Europa ) che non c’è solo un’agenda Monti o qualcosa di simile, ma che esistono paradigmi da essa molto distanti, spesso opposti, attraverso i quali dotarsi di strumenti concettuali alternativi nell’affrontare l’incedere del nostro destino.

 

Noi oggi non abbiamo scelta. Dobbiamo riformare l’intero sistema di vita e i nostri modi di pensare. Dobbiamo – per così dire – cappottare la nostra visione del mondo e stare sempre in allerta che non ci vada il sangue alla testa. Siamo in una situazione storica a precipizio: come quasi naufraghi su una nave che sta affondando dobbiamo scegliere se buttarci in mare o saltare su questo vascello fantasma, perché non si può piu’ restare a bordo quando si è sommersi.

 

C’è un capitano con una barba bianca, "ah… vecchio lupo di mare!", che in mezzo alla tempesta, mentre arranchi tra le onde, ti grida schiarito da un raggio di luna: "Sali a bordo, CAZZO!"

 

E se la tua paura ti fa temere che sia un pirata, un corsaro, o peggio ancora il terribile Barbarossa – allora vuol dire che la tua coscienza è affogata prima del tuo corpo gridando "Mamma li Turchi!", persa nell’abisso… Senza fondamento… Senza casa… Spaesata… Senza (il suo) paese*⊃3;.

 

 

 

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*⊃1; – CC sta per Creative Commons. Il MoVimento segue l’idea del copyleft, l’assenza di proprietà privata intellettuale, in una sorta di Comunismo delle Idee. Come ricorda Casaleggio, è la Creatività stessa che vogliamo al potere, non i creativi. L’intelligenza diventa di tutti e l’intelligente deve rinunciare alla componente narcisistica. Il piacere non sta piu’ nell’orgoglio di aver creato, ma nella condivisione dell’atto creativo.

 

*⊃2; – Il Tramonto dell’Occidente è un libro di Oswald Spengler scritto nel 1920-22 che nessuno ha letto ma tutti citano. Sostiene che una cultura (una civiltà) è come un essere vivente: nasce, cresce e muore. Questa sua lettura va ricollocata nell’epoca storica in cui è stato scritto il libro, usciti dalla Grande Guerra e dal Patto di Varsavia, che vedeva la Germania davvero al tramonto con la piena consapevolezza dei suoi cittadini di stare vivendo una crisi senza precedenti. Pensando all’avvento del nazismo e dell’antisemitismo di lì a poco, bisogna ricordare che lo stesso Spengler è stato spesso accusato di essere antidemocratico e razzista. Nonostante tutto il suo contributo rimane interessante quantomeno a capire come si trasformano le civiltà – non da un sorpassato punto di vista deterministico – ma secondo una visione piu’ vicina alle dinamiche della complessità.

 

*⊃3; – Qui si gioca sulla paura dell’altro, del diverso (Mamma li Turchi!) che può farci perdere spesso l’occasione di "salvarci" da noi stessi. E poi sul classico filosofico sprachspiel tedesco di abisso Abgrund, fondamento Grund, casa Heim, spaesata Unheimlich (spaesante), paese Heimat (patria).

 

Angelo Mazzei, Poggio Elba, lì 7.03.13

 

Ho scritto queste considerazioni invitato ad una riflessione sul tema dalla lettura di un interessante articolo di Riccardo Rita che ringrazio ( http://www.ilfattoquotidiano.it/2013/03/05/m5s-ma-normalita-e-ridicola/ ).

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