See on Scoop.it – Gazzetta Elbana
Ho conosciuto una specie di Pitagora dei nostri tempi. Un grandissimo filosofo a tutto campo che dovrebbe essere studiato nelle università e invece viene incredibilmente ignorato. Leggendo quanto scrivi, ripenso alle sue parole sull’argomento, parole che mi illuminarono ed aprirono ad un nuovo schema mentale, un re-frame totale. Lui, chiamiamolo qui per comodità Neopitagora, sostiene che non esiste nessuna anima collettiva che si forma sul fatto dell’assemblamento e del partecipare ad una massa. Esiste piuttosto uno Spirito, che come un pensiero panenteista e olistico pervade le coscienze, ma le coscienze non sono altro che contenitori di per sé vuoti. Lo Spirito non è conseguente all’aggregarsi della massa in un pensiero di moda, ma lo precede. Lo Spirito, sempre secondo il nostro Grande Filosofo, usa le singole menti come media, mezzi di trasporto, per spostarsi e macchiare del suo essere tutto quello che attraversa. Ecco che si delinea un quadro diverso: le singole coscienze individuali sono più o meno pervase dal nuovo essere dello Spirito; alcune di esse sono "toccate" prima, altre invece non vengono toccate quasi per niente. Lo Spirito usa di volta in volta singole menti per iniziare un percorso di diffusione di sé. Queste menti che fanno da incipit al discorso nuovo dello Spirito sono IL GENIO e IL PAZZO (si proprio come quello del mercato nello Zarathustra di Nietzsche), che dirompono il frame, spaccano la cornice mentale, spezzano il paradigma, portano la massa a sua insaputa a farsi trasmettitrice di un’altra trasmissione, di un nuovo pensiero. La questione che tu tratti a proposito dell’identificazione e del gregge che segue il pastore, invece è tutt’altra cosa, esula dalle dinamiche di come nascono le idee e di come si affermano. L’identificazione è un meccanismo automatico che consente allo Spirito di far cambiare canale alle menti comuni. Con l’identificazione lo Spirito si garantisce di trovare una porta aperta nelle singole menti, in modo da poterle usare come ponti radio per trasmettere quello che vuole. La questione dell’uomo forte è altra faccenda ancora. L’uomo forte c’è, proprio perché sta nelle dinamiche dello Spirito avere a disposizione delle menti cosiddette eccelse da usare per lanciare i suoi input di rinnovamento concettuale. Ma il problema è un altro. Il problema grosso è quando l’uomo forte non è – parafrasando Hegel a proposito di Napoleone – una INCARNAZIONE DELLO SPIRITO e del suo nuovo linguaggio, ma è portatore di un messaggio antico, sclerosi di categorie passate, fossile di uno Spirito precedente alla muta, fotografia di un bruco che è già farfalla… Il presidenzialismo potrebbe essere una risorsa, se solo la massa apatica e strumentalizzata avesse la capacità di scegliere un uomo che abbia una mente al passo coi tempi dettati dallo Spirito. Ma un presidenzialismo autoritario, la cui autorità è solo portatrice di vecchi costumi e conservatrice di cattive abitudini, no. Un autoritarismo che mira solo a difendere la struttura gerarchica dell’esistente somiglia molto di più una sclerosi sistemica che a una rinascita democratica. Questo Progetto di Propaganda 2 che ha segnato le sorti del paese e ancora non molla la presa, è il MALE. Quando il leader, invece, si chiama Che Guevara, per esempio, o altro che vi aggradi, allora il leaderismo diventa una risorsa, perché si fa INCARNAZIONE DELLO SPIRITO DEI TEMPI. Ma questo modo di vedere lascerà il tempo che trova, ci vorranno anni perché si affermi, e sarà sempre una weltanschaaung elitaria… Oggi, col nostro Grande Filosofo Sconosciuto, noi, restiamo prigionieri di noi stessi, come personaggi di un quadro, incapaci di vedere oltre la cornice.
Ciao, Angelo Mazzei
See on giovannamulas.baab.it