PASQUALE BERTI, LA MASSONERIA, IL MANUALE CENCELLI e I GOVERNI DI SOLIDARIETA’ NAZIONALE

Via Scoop.itGazzetta Elbana

 

Pasquale Berti, già sindaco emerito di Marciana Marina, storico democristiano influente nelle politiche elbane, grazie anche al suo spiccato spirito comunicativo, si trova nella trascorsa tornata elettorale ad appoggiare la candidatura a sindaco di Marciana Marina di Andrea Ciumei, area PDL, brillante giovane locale, perfettamente integrato nella vita sociale del paese, attento alle nuove economie, alle energie alternative, alle politiche extrainsulari.

Poi un giorno, all’improvviso qualcosa si rompe nell’idillio tra i due.

Improvvisamente il nostro Pasquale si butta a sinistra come neanche il migliore dei morotei avrebbe saputo fare nei tardi anni sessanta.

Per chi ha osservato la storia dei partiti italiani negli ultimi 50 anni, sarà semplice ammettere che tutti i compromessi hanno ruotato sin dal principio sull’indecidibilità della DC di stare a destra o a sinistra.

La storia è ricca di questi episodi preparatori, culminati con l’inglobamento del PCI attraverso il suo sdoganamento, avvenuto prima con il cambio di nome e di simbolo, poi con Prodi e l’Ulivo, infine con la fusione con i democristiani della Margherita.

Ma Pasquale parla nel suo comunicato di uno sconosciuto ai più Signor Cencelli, autore di un manuale SECONDO LUI ormai sepolto.

Ebbene, non ci pare proprio che a ben guardare le cose stiano come dice lui.

La storia della DC nei tardi anni 60 del secolo appena trascorso sono ricchi di preallarmi sia sulla commistione con il PCI che sulla SPARTIZIONE DELLE POLTRONE. 

L’apertura a sinistra verso il PSI, e la concentrazione delle principali cariche istituzionali e di partito nella figura di Amintore Fanfani, generò nel 1959 la spaccatura della corrente maggioritaria di Iniziativa Democratica.
In quell’anno si costituisce la corrente dei Dorotei.

Nel 1967 nasce la corrente dei Pontieri, una costola della corrente dorotea guidata da Paolo Emilio Taviani, che si pone l’obiettivo di creare un ponte tra la maggioranza del partito e le sue correnti di sinistra. E proprio in quell’occasione nacque il succitato Manuale Cencelli.
Nel 1968 nasce la corrente dei Morotei, gli amici di Aldo Moro che si distacca dai dorotei assumendo una posizione autonoma nel partito, con una linea politica sempre più orientata verso la sinistra. Che poi la Storia a modo suo spingerà al martirio.

Nello stesso periodo, proprio ad agevolare i “pontieri”, nasce appunto il Manuale Cencelli, che prevede una SPARTIZIONE DELLE POLTRONE proporzionale alle percentuali di voti di ogni corrente democristiana.

La sconfitta nel referendum sul divorzio nel 1974, però, sommata alla forte avanzata comunista nelle elezioni regionali e amministrative del 1975, portano Fanfani alle dimissioni dalla Segreteria politica del partito, ed alla elezione di Benigno Zaccagnini, uomo legato ad Aldo Moro.
La Segreteria di Zaccagnini è legata ad uno sforzo di rinnovamento interno alla DC, ed alla POLITICA DEL CONFRONTO con il PCI, che sfocia nei governi di solidarietà nazionale. Nel Congresso nazionale del 1976, l’alleanza delle correnti di sinistra della DC PREVALE sull’alleanza delle correnti moderate (dorotei, fanfaniani, andreottiani), e Benigno Zaccagnini vince l’elezione per la carica di Segretario politico contro Arnaldo Forlani.
Nasce così la cosiddetta Area Zac. 

La posizione di Ciumei oggi apparentemente più legata alla destra da relazioni ed amicizie politiche evidenti, è in realta all’avanguardia nelle scelte politiche riformistiche, tra le quali lo sviluppo degli spazi pubblici dedicati alla ricreazione sociale e sportiva, l’attenzione alla condivisione con il water- e il bike-sharing, i progetti di energie alternative e risparmio con CasaClima, e con realtà locali sensibili a queste politiche. Politicamente parlando, è invece Pasquale Berti ad essersi sempre più avvicinato al PD locale, PD peraltro poco incisivo nella politica isolana, se non per spiacevoli episodi, come quello delle sue nomine nella ASL, il suo mutismo nella vicenda della svendita (messa in atto dallo stesso partito) di Toremar, lo smantellamento dell’Ospedale, i difficili inconsistenti rapporti con i vertici fiorentini, l’impossibilità e la mancata volontà di dialogare in spirito partecipativo con la popolazione indignata per i fatti di Terna, del WaterFront e di altre svariate “Grandi Opere”.

Non ci si può svegliare un buon mattino e decidere che si pretende un buon servizio sanitario sull’Elba, appena 10 giorni dopo che il TUO PRESIDENTE ROSSI ha ribadito che all’Elba si muore se non si prende l’elicottero, con un atteggiamento a dir poco irriverente nei confronti della “brava Manola Balderi Ricci” dei comitati riuniti per la sanità – come lo stesso Berti l’ha carinamente menzionata.

Pasquale si spreca in critiche positive al comunicato del PD Elba sulla sanità, ma non spiega perché il Grande Capo Rossi non si sia degnato di dare pubblica risposta alla “interpellanza” dei comitati che richiedevano venisse rispettato il loro diritto alla partecipazione come previsto dalla legge regionale. Si limita, il buon Pasquale, a criticare la scarsa partecipazione ai consigli comunali locali, dove forse ha ragione, i comitati si sono dimostrati un po’ snob.

Ma prima il Berti ricorda come “loro” (ex DC?) siano sempre stati servi di dio e telecomandati da nessuno. E qui ci vien di che sorridere. Dato che il Signore non è un partigiano schierato con Pasquale, ma dalla parte di tutti, di certo non sarebbe contento nel vedere in atto il Manuale Cencelli del pontiere PD (PCI+DC) regalare poltroncine a quelli che si prodigano per il Comune Unico o per spostare reparti d’ospedale da Portoferraio a Piombino, ivi compreso il caro Scelza, subordinato (anzi, telecomandato) dalla Dott.ssa Calamai, nel fare il lavoro sporco di smantellamento e taglio del Progetto Elba. Guarda caso, arrivato anche lui lì grazie al PD, ad un posticino da soli 100.ooo euro all’anno!

Che poi il Berti metta di mezzo anche la massoneria, sottolineando la sua estraneità a logge occulte, per la sua abitudine a dire la verità, richiederebbe un intervento di quella PARTE PULITA di suddetta fratellanza, che non si riconosce nelle losche manovre politiche alla Cencelli di questi scalmanati che vorrebbero cambiare il mondo (in peggio).

Ma tentare di affermare grottescamente che non sia il PD dei volantini sulla Sanità a tentare di circuire la gente dell’Elba, ma la stessa Conferenza dei Sindaci, rea di aver dato tempo alla Calamai ed ora chiedere la testa del caro Scelza, pare quantomeno di parte e assai poco obiettivo.

Se Pasquale Berti – come sostiene – vuole sostenere i Comitati (insieme al PD), potrebbe cominciare rivolgendosi al Venerabile Maestro Rossi, e invitarlo ad essere più attento alle perplessità e al dissenso dei cittadini elbani. Poi, magari, se avrà avuto il buon esito che tutti auspichiamo, inviti gli stessi comitati ad un incontro pubblico e ad un confronto serio, previe scuse per eventuali manipolazioni involontarie di manifestazioni e programmi da essi proposti.

Che il comunicato del PD sia consonante agli interessi del popolo ci può anche stare. Ma non si può lavarsi la coscienza con un semplice comunicato sviolinante!

E’ come se un gruppetto di soldati americani in Afghanistan facessero un mea culpa per tutti gli orrori commessi e si schierassero dalla parte dei popoli locali. Ovvio che gli afghani prima vorrebbero sentirsi dire da Obama in persona: “Abbiamo sbagliato, ripareremo!”

Se poi Pasquale ritiene che alcuni sindaci o esponenti politici del centrodestra elbano abbiano gravi responsabilità per quanto riguarda l’ospedale, la toremar e le altre spiacevoli tendenze amministrative, beh, allora lo dica chiaramente, con nomi, fatti e date, invece di nascondersi dietro ad improbabili interventi chirurgici di stizzita memoria. 

 

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